« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era
un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e
da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma
di fronte. [...] In tempi posteriori [...], essendo succeduti terremoti
e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta
notte [...] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide
similmente ingoiata dal mare scomparve. » (Platone, Timeo, Capitolo
III.)
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